Le splendide Città 30 in Europa: Bologna e non solo, un nuovo modello di mobilità sostenibile

La città di Bologna lancia un’iniziativa per trasformare il modo di vivere urbano, adottando il limite di 30 km/h per favorire la mobilità sostenibile.


Immaginate di passeggiare lungo i viali di una città dove il traffico frenetico è un ricordo e l’aria è respirabile. Questa visione sta diventando realtà nella categoria delle “Città 30”, che ora trova una nuova promotrice in Bologna. I centri urbani d’Europa stanno progressivamente abbracciando l’idea di limitare la velocità a 30 km/h, un cambiamento che promette non solo maggiore sicurezza, ma anche un miglioramento della qualità della vita.

Città 30: Una Nuova Era per la Mobilità Urbana

Il concetto di Città 30 si basa su una semplice ma efficace strategia: ridurre la velocità massima a 30 km/h, per migliorare la sicurezza stradale e incentivare forme di mobilità alternative. Secondo uno studio condotto dal Politecnico di Atene, l’introduzione di questo limite ha portato a una diminuzione significativa degli incidenti: in media, il 23% in meno di collisioni e un abbattimento del 37% dei decessi. Contemporaneamente, si registra anche un calo dell’inquinamento atmosferico, con una riduzione del 18% delle emissioni tossiche.

Le Città 30 non riguardano solo numeri e statistiche. Esse hanno il potere di trasformare le strade in luoghi di socialità, rendendo le città più vivibili per residenti e turisti. Le persone possono ora passeggiare o pedalare senza paura, in un ambiente che favorisce il benessere collettivo.

Un Impatto Visibile sulla Sicurezza e sull’Ambiente

Adottare il limite di velocità di 30 km/h non solo riduce il rischio di incidenti, ma promuove anche stili di guida più responsabili. La circolazione diventa più fluida, evitando brusche frenate che spesso sono causa di incidenti e aumentano il consumo di carburante. La qualità dell’ambiente acustico migliora notevolmente, permettendo agli abitanti di godere di un clima di serenità.

Il benessere psico-fisico dei cittadini è in primo piano, con sempre più persone che scelgono di camminare o utilizzare la bicicletta come mezzi di trasporto quotidiano.

Esempi da Seguire: Città 30 in Europa

Graz, in Austria, è stata la pioniera in questo campo, adottando il limite di 30 km/h su gran parte delle sue strade già negli anni ‘90. Da allora, gli incidenti sono diminuiti di ben 25%, dimostrando come il modello possa essere replicato con successo in altre città.

Bilbao, divenuta nel 2020 la prima grande metropoli a implementare questa regola, ha registrato un abbattimento degli incidenti del 28% e un incremento del 17% degli spostamenti in bicicletta. A Nantes, l’80% delle strade è ora sotto il limite di 30 km/h, mentre Zurigo ha visto un calo drammatico degli incidenti grazie all’introduzione di limiti più bassi nel tempo, approvata anche dalla cittadinanza.

Capitale della sicurezza stradale, Bruxelles ha centrato l’obiettivo Città 30 nel 2021 con risultati notevoli già dal primo anno. Analoghi sviluppi si registrano anche ad Amsterdam e a Barcellona, dove si punterà a estendere il limite a tutti gli spazi urbani.

In conclusione, il fenomeno delle Città 30 sta dimostrando che una mobilità sostenibile è non solo auspicabile, ma realizzabile. Tali iniziative potrebbero benissimo segnare l’inizio di una nuova era di interazioni sociali nelle città, promuovendo uno stile di vita che si prende cura del nostro pianeta.


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