Pechino introduce nuove restrizioni all’esportazione di materiali strategici, mentre cresce il confronto commerciale con Washington e si rafforzano i rapporti diplomatici con l’Unione Europea.
Stretta cinese su sei metalli rari strategici
La Cina ha introdotto una nuova misura commerciale che potrebbe avere conseguenze rilevanti per diversi settori industriali globali. Dal 4 aprile sono entrate in vigore restrizioni sull’esportazione di sei metalli delle terre rare pesanti e dei relativi magneti, risorse fondamentali per l’industria dell’automotive, per quella aerospaziale, per la produzione di semiconduttori e per le forniture militari. La decisione, che prevede l’introduzione di un sistema di licenze speciali per l’esportazione, è stata confermata dal New York Times, che riporta casi di spedizioni bloccate nei porti in attesa delle nuove autorizzazioni.
Secondo quanto riferito, l’iniziativa di Pechino si inserisce nel contesto delle tensioni commerciali con gli Stati Uniti, aumentate dopo l’introduzione di nuovi dazi da parte dell’amministrazione Trump. La misura è interpretata come una possibile risposta ritorsiva, anche se il governo cinese non ha ancora ufficializzato tale motivazione. Le conseguenze potrebbero interessare anche i fornitori del comparto militare statunitense, fortemente dipendenti dall’importazione di questi materiali.
Appello cinese all’Europa per un commercio multilaterale
Mentre il rapporto con Washington si fa più complesso, la Cina cerca di rafforzare il dialogo con l’Unione Europea. In una recente dichiarazione, il portavoce del ministero degli Esteri cinese Lin Jian ha affermato: “Pechino è pronta a rafforzare la cooperazione con l’UE e con la comunità internazionale per difendere l’equità e la giustizia nel commercio globale”. Lin ha inoltre criticato l’approccio unilaterale degli Stati Uniti, accusati di destabilizzare il sistema commerciale internazionale attraverso l’imposizione di dazi.
Il portavoce ha evidenziato l’importanza di una collaborazione tra le due principali economie mondiali dopo gli Stati Uniti. “Entrambe le parti condividono un impegno per un sistema multilaterale equo e stabile”, ha aggiunto.
Xi Jinping sigla nuovi accordi con il Vietnam
Sul piano regionale, il presidente Xi Jinping ha avviato una serie di visite diplomatiche nel Sudest asiatico, facendo tappa in Vietnam, dove sono stati firmati 45 nuovi accordi bilaterali. Le intese spaziano dall’intelligenza artificiale alle infrastrutture ferroviarie, fino alla cooperazione marittima. Durante l’incontro con il segretario del Partito Comunista vietnamita To Lam, Xi ha affermato: “Vietnam e Cina si trovano di fronte a una svolta storica e devono avanzare mano nella mano”. Il Vietnam ha confermato la volontà di mantenere una cooperazione “sostanziale, equilibrata e duratura” con il partner cinese, nonostante i contrasti territoriali nel Mar Cinese Meridionale.