Bari, morte della soccorritrice 32enne Fabiana Chiarappa, video incastra il sacerdote: “Controllava l’auto dopo l’impatto”

Un filmato di sorveglianza potrebbe essere decisivo per chiarire la morte della soccorritrice investita sulla Turi–Putignano. Indagato don Nicola D’Onghia

Un filmato di sorveglianza potrebbe essere decisivo per chiarire la morte della soccorritrice investita sulla Turi–Putignano. Indagato don Nicola D’Onghia

Le immagini della stazione di servizio

Un video registrato dalle telecamere di una stazione di servizio potrebbe rivelarsi fondamentale per fare chiarezza sulla morte di Fabiana Chiarappa, la 32enne soccorritrice del 118 travolta la sera del 2 aprile sulla provinciale tra Turi e Putignano. Le immagini mostrerebbero don Nicola D’Onghia, parroco e docente della Facoltà Teologica Pugliese, intento a controllare il parafango della sua Fiat Bravo proprio nei minuti successivi al presunto orario dell’incidente.

Secondo le ricostruzioni, il sacerdote si sarebbe fermato attorno alle 20:30, a poche centinaia di metri dal luogo dove la giovane, forse caduta dalla moto, sarebbe stata investita. “Pensavo di aver urtato una pietra”, ha dichiarato il sacerdote alle autorità.

Il prete si difende: “Non mi sono accorto di nulla”

Il giorno seguente, appresa la notizia dai media locali, don Nicola D’Onghia ha contattato il suo legale e si è presentato spontaneamente ai carabinieri. Accompagnato dagli avvocati Federico Straziota e Vita Mansueto, ha confermato di aver percorso quel tratto di strada tra le 20:30 e le 21:00 ma ha negato di essersi reso conto di aver travolto una persona. “Era buio, la strada è poco illuminata”, ha riferito, ribadendo che non ha visto né sentito nulla che gli facesse pensare a un impatto con una persona.

La Procura di Bari, che lo ha iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale e omissione di soccorso, ha disposto una consulenza tecnica per accertare la dinamica dell’incidente. Sia la moto che l’auto sono state sequestrate, in attesa dei risultati dell’autopsia e degli esami istologici sul corpo della giovane.

Il ricordo di Fabiana

Fabiana Chiarappa, originaria di Cellamare, era una figura amatissima nella comunità. Da anni impegnata nel volontariato, lavorava come soccorritrice del 118 nella postazione di Turi, spinta da un forte senso del dovere e una vocazione autentica per l’aiuto al prossimo. Amava il rugby, sport che praticava con la maglia delle Bears Rugby Capurso, squadra in cui aveva trovato una seconda famiglia.

“In questa immagine ci sono le tue due più grandi passioni: il rugby e il soccorso. Ci mancherai, Fabiana”, hanno scritto i Volontari del Soccorso della Protezione Civile di Cellamare, omaggiandola sui social con una foto e un ricordo carico di commozione.

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