Roberto Vecchioni distrutto: “Mia moglie non vive più, posso solo starle vicino”

Il cantautore milanese racconta il dolore ancora vivo per la perdita del figlio Arrigo, scomparso nel 2023, e il legame profondo con la moglie Daria.


Vecchioni in tournée tra musica e memoria personale

Roberto Vecchioni è attualmente impegnato in una tournée in tutta Italia con lo spettacolo Tra il silenzio e il tuono, tratto dall’omonimo libro pubblicato da Einaudi. Il progetto mescola musica e racconto, alternando brani tratti dal suo ultimo album a pezzi storici come Samarcanda, Luci a San Siro e Chiamami ancora amore, fino a Sogna, ragazzo, sogna. L’opera, concepita come un romanzo epistolare tra un nipote e un nonno silenzioso, diventa anche un pretesto per rivisitare eventi e riflessioni personali.

Durante un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Vecchioni ha parlato apertamente del dolore che ha segnato la sua vita e quella della moglie Daria: la morte del figlio Arrigo, avvenuta nel 2023 all’età di 36 anni. “È impossibile guarire dal dolore: la mamma (mia moglie Daria) non vive più”, ha dichiarato. Il cantante sottolinea come continui a mantenersi attivo, quasi a voler scacciare quel pensiero che però ritorna costantemente nei momenti di quiete.

L’elaborazione del lutto e il sostegno reciproco nella coppia

Nel corso del 2024, Vecchioni ha partecipato a oltre cinquanta concerti e ha calcato il palco del Festival di Sanremo accanto ad Alfa, segnando così una delle stagioni artistiche più intense della sua carriera recente. Tuttavia, il lutto rimane al centro delle sue riflessioni: “Ho pensato che fosse un modo della vita per ripagarmi. Ma nulla ti potrà mai ripagare dalla perdita di un figlio”, ha spiegato.

Il dolore, dice, non è qualcosa da cui si guarisce. Ma resta il bisogno di esserci, di condividere il peso della perdita con chi si ama: “(Restano) i sogni e lo stare vicino a mia moglie che ha in testa solo il figlio”. E aggiunge: “Nel momento in cui uno sta bene deve badare all’altro: deve vincere chi sta perdendo, senza far vedere che lo fai apposta”.

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