Puglia, chi erano i quattro giovanissimi fidanzati morti in un incidente avvenuto nella notte tra sabato e domenica

Quattro adolescenti perdono la vita in un drammatico schianto tra Lizzano e Faggiano. Domani i funerali, bandiere a mezz’asta e scuole in raccoglimento.

Quattro adolescenti perdono la vita in un drammatico schianto tra Lizzano e Faggiano. Domani i funerali, bandiere a mezz’asta e scuole in raccoglimento.

Le vittime: due coppie legate da amore e amicizia

Sono Giovanni Massaro, Giorgia Narducci, Paolo Marangi e Anita Di Coste le vittime del tragico incidente avvenuto nella notte tra sabato e domenica lungo la provinciale 110, che collega Lizzano a Faggiano, in provincia di Taranto. I quattro giovani, tutti giovanissimi, stavano facendo ritorno a casa quando l’auto sulla quale viaggiavano è finita fuori strada in circostanze ancora in fase di accertamento.

Giovanni Massaro, 22 anni, alla guida del veicolo, era fidanzato con Giorgia Narducci, 16 anni, figlia dell’ex presidente della Pro Loco di Torricella. Anche Paolo Marangi, 19 anni, che aveva appena festeggiato il suo compleanno, era legato sentimentalmente a Anita Di Coste, coetanea, originaria di Manduria. Per tutti e quattro non c’è stato nulla da fare: i soccorsi, giunti tempestivamente sul posto, hanno potuto solo constatare il decesso.

Domani i funerali, proclamato il lutto cittadino

Il pubblico ministero di turno ha disposto la restituzione delle salme alle famiglie, consentendo così l’organizzazione delle esequie, che si svolgeranno domani. In segno di cordoglio, il sindaco di Sava, Gaetano Pichierri, ha proclamato il lutto cittadino, disponendo che le bandiere vengano esposte a mezz’asta presso il Palazzo di Città e tutti gli edifici pubblici.

Contestualmente, sono sospese tutte le manifestazioni pubbliche organizzate dal Comune per la giornata delle cerimonie funebri. Il primo cittadino ha inoltre invitato le scuole del territorio ad osservare un minuto di silenzio prima dell’inizio delle lezioni, promuovendo momenti di riflessione sul tragico accaduto. L’obiettivo, ha spiegato, è quello di “stimolare una consapevolezza collettiva sulle cause della disgrazia, affinché simili episodi possano rappresentare un monito per tutti i giovani”.

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