La località di Gangi, in Sicilia, si appresta a trasformare un antico carcere in un innovativo bioparco dedicato alle farfalle, simbolo di una rinascita sostenibile.
Il carcere di Gangi: una storia di abbandono
Il carcere di Gangi, situato in provincia di Palermo, giace in stato di abbandono dall’inizio degli anni ’80. Costruito con l’intento di ospitare detenuti per reati di mafia, la struttura è rimasta inutilizzata a causa di un cambiamento nei piani del ministero della Giustizia, che ha spostato la pretura dal borgo a Polizzi Generosa. I lavori, che avrebbero dovuto portare alla creazione di un’istituzione carceraria di massima sicurezza, si sono rivelati inutili, abbandonati prima ancora di inaugurare, lasciando il luogo a un lento degrado.
Negli anni, il carcere è diventato vittima di vandalismi e incuria, nel tentativo di ridargli vita, è stato ceduto al comune nel 1997, che ha avviato progetti di recupero, utilizzandolo per attività culturali e riprese cinematografiche. Ma ad oggi, nonostante gli sforzi, la struttura rimane un’incompiuta.
Un nuovo progetto di rinascita
Nel 2008, l’idea di trasformare il carcere in un bioparco è stata proposta dal sindaco Giuseppe Ferrarello, ispirato da un documentario su un parco delle farfalle in Cina. Dopo anni di ricerche e tentativi, nel 2024, grazie a finanziamenti statali e europei, il sogno di un bioparco a Gangi sta per diventare realtà. L’architetto Maria Alessandro è stata incaricata di elaborare un progetto che prevede un’ampia voliera che accoglierà specie diverse di farfalle, creando uno spazio immersivo dedicato alla natura.
Le celle del carcere saranno trasformate in camere per turisti e foresteria per studenti, mentre le aree comuni diventeranno un ristorante e spazi educativi. L’obiettivo è offrire un’esperienza turistica unica, che includa attività di sensibilizzazione ambientale e preservazione della biodiversità, rendendo Gangi una meta attrattiva tutto l’anno.
Il futuro di Gangi nel segno della sostenibilità
La rinascita del carcere abbandonato rappresenta un passo avanti significativo per la comunità di Gangi, che punta a coniugare sostenibilità e recupero del patrimonio locale. Il volto di questo paesino, che conta poco più di 6000 abitanti, è destinato a cambiare, portando una nuova vita economica e sociale in un territorio che cerca riscatto. Inoltre, l’iniziativa contribuisce a combattere il problema dello spopolamento, rilanciando l’immagine del borgo attraverso progetti innovativi e inclusivi.
Grazie a queste iniziative, Gangi potrebbe diventare un polo di attrazione internazionale nel panorama del turismo sostenibile in **Sicilia**, un luogo dove passato e futuro si intrecciano per dare nuova vita a un patrimonio dimenticato. Il sindaco Giuseppe Ferrarello continua a sostenere questo progetto, pronto a valorizzare il borgo e a promuovere alleanze tra la cultura locale e la sensibilizzazione ambientale.